LA CELLULITE
Come abbiamo già detto nell’articolo precedente sulla cellulite al primo stadio, il termine cellulite si riferisce ad un inestetismo degenerativo del derma, il tessuto connettivo si infiamma e si altera.
La degenerazione del tessuto adiposo viene accompagnata da ritenzione idrica generata da alterato metabolismo della sostanza fondamentale, ovvero i mucopolisaccaridi che la costituiscono subiscono un processo di polimerizzazione eccessivo: queste macromolecole si uniscono in ammassi facendo sì che aumenti la viscosità e la torbidità della sostanza fondamentale che rompe le fibre connettivali, comprime le terminazioni nervose e rende difficile la circolazione e lo scambio tra capillari e cute, ripercuotendosi sul trofismo della cute.
A. Dove si presenta
La cellulite non è legata soltanto alla adiposità, ma può benissimo svilupparsi anche in soggetti magri, questo perché è un inestetismo che ha inizio in profondità del derma. La cellulite è facilmente distinguibile dall’adipe localizzato grazie alla sua presenza in alcuni punti caratteristici è particolarmente predisposti del corpo femminile come i fianchi, natiche, cosce, interno del ginocchio, polpaccio e caviglia. A volte quando il fenomeno viene accompagnato ad un accesso di peso la cellulite può comparire anche sulla nuca e dietro a spalle e braccia.
B. Come si presenta
All’esterno la cute si presenta visivamente e al tatto con pelle a buccia d’arancia, perdita di elasticità, presenza di noduli e placche in maniera evidente a seconda dello stadio cellulitico in cui si trova.
Inoltre possono comparire uno o più sintomi correlati alla cellulite e questi sono:

- Aumento del volume del tessuto sottocutaneo
- Aumento della consistenza del tessuto connettivo
- Astenia ( sensazione di affaticamento e gambe pesanti)
- Aderenze tra i piani tessutali sottostanti
- Dolore al tatto
- Dolori muscolari concentrati sul polpaccio
- Formicolio alle dita dei piedi quando si accavallano le gambe
- Predisposizione ai lividi
- Stanchezza alle gambe
- STADI DELLA CELLULITE
Le evoluzioni della cellulite si codificano in stadi che sono distinguibili in base alle
modifiche che creano sulla superficie cutanea.
1° stadio
Il più comune e più diffuso, al tatto l’epidermide è comparta, soda e aderisce ai piani
sottostanti, raramente è dolorosa e si affianca ad affaticamento venoso o linfatico.
Visivamente può presentare facilità ad edemi, ematomi e smagliature, solo
pizzicando leggermente la cute compare lievemente la famosa buccia d’arancia
segno di ritenzione idrica.
È la forma più facile e veloce da trattare con risultati eccellenti.
2° / 3° stadio
La cellulite a questo stadio è più molle a livello visivo con evidente pelle a buccia
d’arancia o pelle trapuntata, al tatto è dolorosa e si può sentire un tessuto macro
granuloso che ruota sotto le dita, talvolta sono presenti smagliature e varicosità. È
una condizione più frequente dopo i 30 anni, dopo un dimagrimento troppo
repentino, massaggi troppo traumatizzanti o un abuso di diuretici.
In questa fase il tessuto all’interno del connettivo inizia il processo di
polimerizzazione: aumenta la congestione, le sostanze di rifiuto che si riversano nei
tessuti innescano una reazione di difesa del tessuto connettivo facendolo diventare
spesso, infeltrito, denso e fibroso andando così ad avvolgere arterie, vene e nervi
creando una barriera per gli scambi sanguigni.
3° / 4° stadio
In questa fase si possono vedere noduli duri associati a cellulite edematosa, il
tessuto connettivo è dolente senza essere toccato, la circolazione venosa e linfatica è
insufficiente e col passare degli anni compaiono teleangectasie, crampi e discromie…
Questo è lo stadio finale della cellulite in cui il tessuto connettivo si presenta
spugnoso, calante e oscillante in posizione eretta e al tatto il tessuto muscolare è
inconsistente.

CAUSE E FATTIRI SCATENANTI
Le cause predisponenti che favoriscono l’insorgere della cellulite e la sua
degenerazione ai vari stadi sono:
- Sedentarietà
- Ereditarietà
- Scorretta postura
- Fattori endocrini
- Razza
- Malfunzionamento dell’apparato digerente
- Predisposizione ormonale
- Pubertà, gravidanza, climaterio, pillola
- Fattori metabolici o circolatori
- Disfunzioni epatiche, renali, eccesso di colesterolo, squilibri nel ricambio
idrosalinico (pompa sodio-potassio) - Stipsi
- Disturbi circolatori
- Alimentazione eccedente in Sale, zuccheri e grassi
- Alcol e caffè
- Farmaci
- Uso di tacchi alti e indumenti troppo stretti
- Ansia e depressione